Il tuo bambino ha paura del buio? E se bastasse una terapia omeopatica mirata?
Per comprendere cos’è una fobia e come si sviluppa bisogna partire da una distinzione fondamentale: paura e fobia non sono la stessa cosa.
La paura è un meccanismo di reazione che si attiva in presenza di una situazione o un oggetto pericoloso che viene considerato una minaccia (reale o presunta) per l’incolumità della persona. La sensazione della paura si associa ad una serie di sintomi fisiologici come il pallore del viso, il tremore, le variazioni della pressione sanguigna, l’aumento del battito cardiaco. La paura si attua in un confronto con la realtà e ciò che scatena la reazione è un pericolo reale.
La fobia è una paura abnorme, irrazionale e persistente per situazioni, oggetti o persone che non rappresentano una reale minaccia per l’incolumità della persona ma che generano nel fobico un fortissimo stato ansioso e il bisogno di evitare l’oggetto della sua paura. Il soggetto fobico è consapevole dell’irrazionalità della sua fobia ma non è in grado di dominarla né di controllarla volontariamente.
Ciò che rende difficile la comprensione dell’origine e dello sviluppo della fobia è la sua decodifica, il suo significato. Essa è solo in apparenza legata a quel soggetto specifico o a quella situazione. L’oggetto fobico non coincide con la paura profonda che genera il sintomo, è un “mascheramento” di un contenuto psicologico molto profondo. Il fobico “sposta” su un elemento esterno ciò che dentro gli genera spavento o angoscia profonda. Le fobie si manifestano con sintomi ansiosi molto marcati che spesso si avvicinano a quelli che compaiono nelle crisi di panico: per questo la psichiatria include le fobie tra i disturbi d’ansia.
Come nella paura, anche con la fobia compaiono dei sintomi fisiologici ma in questo caso sono più evidenti: nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione, astenia, disturbi gastrici.
La principale caratteristica delle fobie, tuttavia, è la strategia di evitamento che il soggetto mette in atto nei confronti di tutte le situazioni o condizioni che possano scatenare la paura. Questa modalità produce però un circolo vizioso poiché aumenta la reazione fobica inducendo e anticipando il successivo evitamento.
La fuga dalla paura non permette di affrontarla e fa diminuire progressivamente la fiducia nelle proprie risorse diventando disagio: la vita del soggetto è invasa dalle sue paure, il disturbo che esse generano interferisce con il quotidiano, con l’attività lavorativa e con le relazioni sociali.
I rimedi omeopatici che vengono prescritti per le fobie possono essere identificati con molta precisione. Spesso più di un rimedio agisce su una determinata fobia che però non si presenta mai isolata ma all’interno di un quadro sintomatologico e psicologico tipico di quel paziente.
Calcarea Carbonica rappresenta un soggetto timido e riservato, molto pauroso che tende alla depressione. Sono persone spesso obese che sudano molto facilmente; questo li porta ad essere soggetti a ripetuti raffreddamenti. La paura di Calcarea Carbonica si riferisce principalmente all’avvenire o ad entità ignote come il buio. Anche la malattia rientra tra le fobie del rimedio: Calcarea ha paura della sofferenza fisica (teme le malattie cardiache e tumorali) ma anche quella mentale. Una fobia tipica di Calcarea è rappresentata dalla paura di perdere la ragione. I bambini si svegliano spesso la notte in preda alla paura.
Aconitum Napellus è il rimedio dei fenomeni acuti e uno dei suoi stati d’animo chiave è proprio la paura. È utilizzato quando il soggetto è in preda ad una crisi di panico, d’ansia o accusa forti stati d’inquietudine. La fobia principale durante l’attacco di panico è quella della morte imminente alla quale si associa la paura di uscire e di attraversare la strada. La paura della morte è spesso legata a quadri clinici acuti e improvvisi come crisi ipertensive, emorragie, forti stati febbrili, tachicardie.</>
Thuya delinea un carattere chiuso e riservato che tende a trattenere le emozioni sviluppando delle idee fisse e ossessive con timore di essere perseguitato. Il rimedio soffre di sensi di colpa, è frettoloso e teme di non fare mai in tempo, schiva la compagnia, non si adatta facilmente alla situazioni. La personalità Thuya manifesta una tendenza alla depressione e la sua fobia si concentra principalmente sul proprio stato di salute; ha paura di avere un tumore o altre malattie incurabili.
La paura legate alla salute con conseguente fobia di morire o di non riuscire a guarire la ritroviamo anche in Arsenicum Album. Il rimedio descrive una persona precisa, oridinata, molto meticolosa, risparmiatrice. Ha forti sensi di colpa, è irritabile, triste. Al contrario di Thuya cerca la compagnia ma è diffidente, rifiuta l’aiuto dei medici e delle medicine. Arsenicum ha un forte bisogno di controllare tutto e questo gli genera ansia e irrequietezza. Il quadro psico-fisico peggiora la notte, tra la mezzanotte e le 3.
Phosphorus ha moltissime paure: solitudine, oscurità, morte. Una fobia tipica è quella del temporale. Quando si manifesta il paziente diventa ansioso e ha diarrea, palpitazioni, disturbi gastrici. Il rimedio individua un carattere molto idealista, ipesensibile, comunicativo. Tuttavia è molto vulnerabile, irritabile triste e taciturno. A livello fisico manifesta gastralgie, malattie respiratorie, emorragie. Ansie e fobie peggiorano al crepuscolo.
Uno dei rimedi più importanti utilizzati per la cura delle fobie è Argentum Nitricum. Il tipo Argentum ha molte paure, principalmente quella del vuoto in cui teme di buttarsi. Soffre di vertigini soprattutto quando guarda edifici alti. È il rimedio d’elezione per due importanti fobie: l’agorafobia (paura dei luoghi pubblici e non familiari) e la claustrofobia (paura dei luoghi chiusi). Il soggetto fobico è molto dipendente dagli altri, teme la solitudine, ha paura di impazzire. Ha difficoltà ad uscire di casa o ad affrontare situazioni e luoghi che non conosce. Il rimedio individua una personalità fortemente ansiosa, ipocondriaca che somatizza soprattutto a livello gastro-intestinale. Argentum viene utilizzato come rimedio acuto anche per l’ansia anticipatoria (ad esempio prima di un esame, di un viaggio in treno o in aereo). In questo caso è utile una diluizione più acuta come una 5 CH prima dell’esposizione all’evento fobico.
La paura legata ad una situazione o ad un oggetto specifico è presente anche in Gelsemium. Questo rimedio ha paura ad affrontare qualsiasi sfida o prova (ad esempio parlare in pubblico). La nevrosi fobica può anche essere cronica e presentarsi sotto forma inibitoria con sindrome dell’evitamento. Gelsemium è timido, timoroso, fortemente ansioso. Soffre di veri e propri attacchi di terrore quando si avvicina all’oggetto della sua fobia. La sensazione di paura è accompagnata da forti tremori, paralisi, diarrea, spossatezza. Il soggetto è molto debole sul piano mentale e soffre di smemoratezza. Quando la fobia è acuta e legata ad un evento specifico, è ideale la somministrazione di una diluizione più bassa (5 CH) come nel caso di Argentum.
Anacardium Orientale è un soggetto mentalmente debole e fragile. Ha difficoltà a prendere decisioni, si sente inferiore. È indeciso, ha impulsi contraddittori e sente come se lo spirito fosse separato dal corpo. Il paziente ha un perenne stato negativo, vive male qualsiasi aspetto e tende alla collera. Ha frequenti impulsi a bestemmiare e ad insultare. Si sente perseguitato, ha la fobia dei ladri. Avverte la sensazione di avere molti nemici e le sue fobie si riversano nel sonno generando dei sogni angoscianti di fuoco e di cadaveri.
Ci sono alcune paure particolari alla quale vengono associati uno o più rimedi specifici ma sarà il medico omeopata a prescrivere la diluizione più adatta in base al singolo caso.
Bibliografia - Ugolini P., Graziosi S., Terapia omeopatica degli stati acuti, Edi- Lombardo,2007 - AA. VV., Omeopatia: il medico risponde, Tecniche Nuove, Milano, 2006 - AA.VV. , Dizionario di psicosomatica, Edizioni Riza, Milano, 2007 - Demarque D., Jouanny J., Poitevin B., Saint- Jean V., Farmacologia e materia medica omeopatica, Tecniche Nuove, Milano, 1999